STIIMA-CNR collabora allo sviluppo di nuovi sistemi a supporto del tracciamento e della gestione degli impatti ambientali di attività industriali attraverso un approccio dinamico e modulare.

Per rendere le aziende pronte ad ad affrontare la sfida della sostenibilità è importante avere il controllo dei driver industriali che influenzano l’impatto ambientale, per pianificare in maniera conseguente azioni di azioni di progettazione che minimizzino tali impatti (ecodesign), mitigando gli effetti lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti.

L’effetto dirompente della sfida per la sostenibilità per le imprese

Nel Global Risk Report, il World Economic Forum identifica tra i primi rischi mondiali quelli legati a problemi ambientali, con un effetto sempre più rilevante sulle attività industriali correnti.
La crescita rapida della sfida ambientale è legata al fatto che il cambiamento climatico, la perdita di capitale naturale, la perdita di biodiversità e l’inquinamento sono altamente interconnessi e si rafforzano a vicenda. La presenza di queste dinamiche esponenziali implica che le modalità operative dell’industria subiranno una pressione crescente e non evitabile.

Le attività industriali come focus delle politiche internazionali

All’interno di report di organismi internazionali di indirizzo come IEA, EEA, IPCC, UNEP, OCSE le attività industriali sono state indicate come la principale origine degli effetti ambientali negativi su scala globale. Secondo i principali documenti di indirizzo strategico, la crescita dei cambiamenti ambientali avrà un effetto sempre più rilevante sulle attività industriali. Le nuove condizioni entro cui operare saranno legate a uno spostamento della domanda verso beni e servizi più sostenibili, alla limitazione degli asset di produzione, come ad esempio la riduzione della disponibilità di materie prime e della costanza delle condizioni operative , e a una crescente regolamentazione e standardizzazione.

L’importanza del tracciamento degli effetti delle attività industriali

Diventa quindi strategico controllare e mitigare gli effetti delle attività industriali future secondo tempi e modi che siano gestibili per le imprese. Se da un lato ci sono limitazioni crescenti sulla possibilità di produrre impatti negativi (ad esempio le recenti riedizioni dell’Emission Trading System o dell’EU Waste Management Law), i nuovi paradigmi di circolarità e di neutralità carbonica impongono un ripensamento della modalità di produzione tradizionale.

All’interno di questo trend diventano particolarmente rilevanti strumenti per un approccio sistemico al fine di avere una conoscenza anticipatoria degli effetti delle attività all’interno delle organizzazioni e al fine di progettare azioni più informate e, in definitiva, più efficaci. Tali strumenti sono rivolti sia al monitoraggio delle attività di stabilimento, che al design dei nuovi prodotti, e, più in generale, alla tracciatura dell’intera filiera produttiva in maniera efficiente.

Le attività STIIMA sugli strumenti integrati per la gestione dell’impatto ambientale

Negli ultimi anni STIIMA CNR si è focalizzata nello sviluppo di strumenti alternativi per il calcolo corrente degli impatti in una prospettiva sempre più anticipatoria e progettuale. È avvenuto all’interno del progetto Lighthouse, finanziato dalla regione Lombardia e dal MISE, per lo sviluppo e integrazione di sistemi di monitoraggio dinamico degli impatti in ambito siderurgico. In aggiunta, è avvenuto anche con il progetto Horizon Europe E2COMATION, che mira a creare un ambiente di monitoraggio virtuale degli effetti ambientali del layout di stabilimento in diverse tipologie di imprese manifatturiere. Entrambi i progetti vedono la partecipazione attiva di imprese nella fase di design e implementazione di questo tipo di strumenti.>

Verso nuovi strumenti integrati per la transizione ecologica

L’uso di questo nuovo tipo di strumenti consente il monitoraggio dinamico dei consumi e della produzione con l’idea di fornire una cabina di monitoraggio per le organizzazioni sia per controllare gli impatti e i driver ambientali che per mitigare gli effetti conseguenti. Si tratta di sistemi sviluppati secondo una prospettiva di Industria 4.0, a partire da dati disponibili sul campo in tempo reale come i sistemi di monitoraggio dei consumi energetici, ma anche dei sistemi di inventario remoto disponibili in azienda come lo storico degli approvvigionamenti. Tali sistemi creano un’interfaccia di monitoraggio e reporting sia verso l’interno che verso l’esterno, supportando diverse modalità di certificazione ambientale (ISO 50001, ISO 14001, ISO 17033 etc.).

RIFERIMENTI:

Progetti: E2COMATION, LIGHTHOUSE
Contatti: Carlo Brondi, Andrea Ballarino, Davide Rovelli, Michele Andreotti